Il 2020 verrà ricordato, senza alcun dubbio, come un anno funesto, in cui decenni di vita agiata e di benessere sono stati messi a repentaglio dalla comparsa del coronavirus, che ha colpito indistintamente i cittadini di una parte consistente del mondo, senza fare distinzione alcuna.
Alla crisi sanitaria, al momento sopita ma che non si esclude possa tornare nuovamente a colpire con ferocia, ha fatto seguito quella finanziaria ed economica, anche se in quest’ultimo ambito, probabilmente, i segni della crisi colpiranno con più profondità solo tra qualche mese.
Curva epidemica e mercati finanziari: un binomio che si intreccerà anche nei prossimi mesi
Nel frattempo, però, i mercati finanziari hanno accusato pesantissimi ribassi, mettendo a dura prova la psiche degli investitori: il panico, infatti, non è tardato a palesarsi, anche se ora, ad oltre due mesi dallo scoppio della pandemia, sembra essersi in parte arginato. D’altro canto, seppur lentamente, i principali listini hanno recuperato qualche punto dai minimi registrati all’indomani del primo decreto ministeriale del 7 marzo.
Tuttavia, una seconda ondata, o un ulteriore deterioramento dell’economia reale, potrebbe portare i mercati nuovamente in area negativa, mettendo nuovamente alle corde il sentiment dei risparmiatori. Quest’anno, di fatto, si dovrà convivere, in ambito finanziario, con una volatilità di un certo peso specifico, con rimbalzi e cambi di direzione assai frequenti.
Operare in quest’ambito, non sempre fa rima con la parola “perdita”: le oscillazioni dei mercati, infatti, possono essere forieri, talvolta, di buoni guadagni. È molto importante, in tal senso, sapere come muoversi in un’ottica temporale di breve periodo, se non addirittura “intraday”, ossia aprire e chiudere un’operazione nell’arco di una seduta di Borsa aperta.
Questa tipo di operatività, però, è destinata a soggetti che possono dedicare tempo al lato finanziario, restando incollati al proprio personal computer mentre fanno trading online. Oltre al fattore tempo, quando si appronta un modus operandi “mordi e fuggi” è indispensabile disporre di una buona cultura finanziaria e di una discreta conoscenza dei mercati, al fine di operare con maggiore consapevolezza all’interno degli stessi.
Il settore farmaceutico è il più resiliente alla crisi: in molti puntano su Bayer
Non tutti i titoli quotati nei listini, però, sono stati colpiti duramente dalla comparsa del virus: alcuni di essi, infatti, si sono dimostrati maggiormente resilienti. Uno dei casi più lampanti riguarda alcuni dei maggiori titoli del settore farmaceutico, che in questa situazione non hanno visto calare le proprie entrate economiche e la possibilità, di conseguenza, di staccare dividendi per propri azionisti.
D’altro canto, questo settore è l’unico che, in un futuro si spera prossimo, è in grado di arginare e sconfiggere il coronavirus, grazie ad efficaci cure e, forse, alla nascita di un vaccino, anche se in quest’ambito il dibattito scientifico è particolarmente acceso e, spesso, vede posizioni totalmente differenti fra i vari addetti ai lavori. Alcune aziende del mondo farmaceutico stanno lavorando, alacremente, per rendersi utili nella creazione di medicine in grado di aiutare il mondo scientifico nella lotta contro il virus.
Spulciando in rete, molti si domandano se sia opportuno comprare azioni Bayer, colosso tedesco con sede a Leverkusen, che si sta contraddistinguendo nella ricerca di una soluzione al problema coronavirus. Gli inventori dell’Aspirina, quindi, sono in prima linea nella creazione di un efficace farmaco anticovid: qualora venisse prodotto, il titolo potrebbe correre significativamente, aumentare il proprio valore e distribuire utili. Quello farmaceutico, però, non è l’unico settore ad aver resistito alla crisi sanitaria.
Anche il mondo delle telecomunicazioni, ad esempio, ha visto ampliare, in molti casi, le proprie entrate: il lockdown, infatti, ha costretto milioni di persone a trascorrere intere giornate davanti ad un televisore, cellulare o personal computer. E gli introiti per le televisioni e le società che offrono intrattenimento online on-demand sono aumentati in questo periodo, come testimoniano anche i dati forniti dalle agenzie di raccolta pubblicitaria.